Friulano, Ribolla gialla, Sauvignon:
questi sono solo alcuni dei vitigni che vengono utilizzati
per la produzione dei vini DOC Friuli.
Clicca sulle immagini e scopri le caratteristiche dei nostri vini e gli abbinamenti con i piatti della tradizione friulana
CHARDONNAY
Grappolo piccolo, compatto, cilindrico, con una o due ali. Acino sferico, piccolo, di colore giallo. Buccia pruinosa. Vinaccioli in numero di due o tre per acino.
Presente in regione già dalla fine del XIX secolo, lo Chardonnay può essere un vino fermo o base per spumanti di alto lignaggio. Da giovane ha profumi delicati con sfumature che ricordano la crosta di pane fresco e la mela. Se affinato in barriques assume profumi sontuosi che vanno dal miele, alla vaniglia, al burro. Al gusto, se giovane, si presenta invitante, discreto e finissimo, con ricordo di fiore di acacia; se invecchiato si evolve in bouquet più ampio in cui si nota l’artemisia.
Vino da aperitivo e, a seconda della vinificazione, da giovane adatto su tutta la gamma degli antipasti magri, delle creme e delle minestre di verdure come patate e porri, dei piatti a base di uova, dei pesci delicati e delle carni bianche; se affinato in legno si abbina a piatti dell’alta cucina come brodetti di pesce in bianco, torta di asparagi, risotto alla milanese, tagliolini al tartufo bianco.
Va servito a 8-10° C se giovane, a 10-12° C se affinato in legno.
CHARDONNAY
FRIULANO
Grappolo di grandezza media ma discontinua. Forma cilindrica o tronco-piramidale, con due ali contenute. Acini tondi, buccia leggera, pruinosa. Due vinaccioli medi.
Fiumi di inchiostro sono stati versati sull’origine friulana o ungherese di questo vitigno. Dovette cambiare nome per un caso di omonimia con il Tokay ungherese, dal quale differisce sia per il tipo di vino (il friulano è secco, l’altro dolce) sia per le uve che lo compongono. A seguito della nota querelle burocratica europea cessò di chiamarsi Tocai friulano il 31 marzo 2007 per risorgere il 1° aprile dello stesso anno con il nome di Friulano.
Colore giallo paglierino tendente al verdognolo. È un grande vino: fino, delicato, dal profumo intenso che ricorda i fiori di campo. Al gusto è pieno e di forte personalità per quel suo ricordo finale di mandorla. È il bianco più amato dai friulani.
Vino d’aperitivo per definizione. È matrimonio d’amore con il prosciutto di San Daniele, sulle tradizionali uova e asparagi e le frittate di erbe in genere. Si accompagna anche a minestre e risotti con erbe, risotto con scampi e fasolari, frittelle di patate al Montasio, radicchio di Gorizia con la pancetta di Cormons e gamberoni.
Va servito a 8-10° C.
FRIULANO
MALVASIA ISTRIANA
Grappolo a forma quasi cilindrica o con piccolissima ala. Grandezza superiore alla media. Acino sferico, color giallo paglierino di diametro medio-grande. Due vinaccioli piuttosto piccoli.
Nella grande famiglia delle Malvasia quella istriana occupa una posizione di prestigio. Si pensa arrivi dal Peloponneso attraverso i commerci della Repubblica di Venezia. In Istria le prime tracce risalgono al 1300 circa per poi arrivare in Friuli Venezia Giulia.
Presenta un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Piacevole al palato, con delle sfumature che riportano all’ananas, alla pera matura, alle erbe aromatiche con un tocco di pepe.
Vino da aperitivo e da pesce, dagli antipasti ai primi, in particolare per i crostacei. Ideale con pesci al forno con erbe mediterranee e olio extravergine. Superlativo con i brodetti di pesce.
Va servito a 8-10° C.
MALVASIA ISTRIANA
PINOT BIANCO
Grappolo piccolo, compatto, cilindrico, spesso alato, con un’ala talvolta ben evidente. Acino medio-piccolo, tondo, irregolare come grandezza. Vinaccioli piccoli, appuntiti in numero di tre.
Vitigno di origine francese, sembra fosse già noto in epoca romana. Questo vitigno deriva dalla naturale mutazione gemmaria del Pinot nero. Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli.
Da giovane ha un profumo gradevole ed elegante, ricco di sfumature in cui l’olfatto si diletta nella ricerca dei fiori di campo, del ciliegio, dell’albicocca, della mela.
Invecchiando i profumi si fanno più intensi e la gamma del bouquet si amplia fino a divenire infinito e la ricerca si orienta sulle erbe dei prati, sulle foglie aromatiche, sui frutti essiccati, sul sottobosco dalle mille erbe preziose.
Vino da aperitivo, se giovane adatto ad antipasti di pesce, prosciutto crudo di San Daniele, frittate di gamberetti, risotto agli asparagi, pesci al vapore; se vinificato in legno ottimo sui ravioli di branzino, sulle uova al tartufo bianco, sull’insalata di cappone e radicchio.
Va servito a 8-10° C se giovane, a 10-12° C se affinato in legno.
PINOT BIANCO
PINOT GRIGIO
Grappolo piccolo, cilindrico, talvolta alato con un’ala molto evidente simile a un secondo grappolo. Acino di forma ovale, piccolo con buccia leggera, pruinosa. Vinaccioli in numero di tre.
È un vitigno che si deve considerare come una variazione di colore del Pinot nero, è frutto cioè di una mutazione gemmaria. Ha trovato in Friuli Venezia Giulia favorevoli condizioni ambientali. Il nome deriva dal fatto che la buccia è color grigio ramato, che era anche il colore del vino in quanto fermentato a contatto con le bucce.
Poi la vinificazione in bianco, caratterizzata dalla separazione mosto-buccia, gli ha conferito quel tocco internazionale che lo ha reso celebre. Sapore più delicato e fine quando vinificato in bianco con richiami al fiore d’acacia; più robusta e simpatica all’occhio la versione ramata.
Vino da aperitivo, si adatta molto bene con gli antipasti come il prosciutto affumicato di Sauris, i salumi della Carnia, verdure grigliate, minestre leggere, pasta al pomodoro, il pesce e le carni bianche. Perfetto con la pizza.
Va servito a 8-10° C.
PINOT GRIGIO
RIBOLLA GIALLA
Grappolo medio-piccolo, cilindrico, raramente alato, mediamente compatto. Acino medio-grande con buccia pruinosa e consistente. Vinaccioli in numero di due, piriformi, mezzani.
Di antica origine friulana tanto che tra gli autoctoni è quello che vanta il documento più antico datato 1299. Spumante dalla schiuma compatta e sottile, perlage finissimo.
Di colore giallo paglierino scarico tendente al verdognolo, dal sapore asciutto, ricco di acidità, con una freschezza piacevolissima. Naso delicato, immediato e fiorito che si mantiene anche al palato.
Insuperabile da aperitivo con il prosciutto crudo di Cormons ma anche da tutto pasto escludendo le carni rosse e i dolci. Eccelle sugli antipasti e sui piatti di pesce come la frittura, le sarde impanate e fritte, sulle ostriche e i tartufi di mare, pesce bianco condito con olio extravergine di oliva.
Va servito a 8-10° C.
RIBOLLA GIALLA
RIESLING
Grappolo piccolo, tozzo, compatto, spesso con un’ala molto evidente. Acino piccolo e regolare. Vinaccioli piccoli, piriformi, in numero di due o tre.
Si presenta di colore giallo paglierino con sfumature verdognole, bouquet finissimo, fruttato, fresco, leggermente aromatico.
Si adatta ad antipasti caldi, pesce lesso e alla griglia, ostriche e crostacei, minestre delicate, carni bianche senza spezie.
Va servito a 8-10° C.
RIESLING
SAUVIGNON
Grappolo medio-piccolo, cilindrico, con due piccole ali, compatto. Acini medio-grossi, buccia di color verde-giallo, pruinosa. Vinaccioli in numero di due, medi, piriformi.
Vitigno di origine francese, ha trovato un habitat ideale in Friuli Venezia Giulia dove ha saputo coniugare l’eleganza alla potenza di gusto. Si presenta con profumi intensi dove i toni verdi si mescolano a note più dolci grazie al lavoro prima nei vivai, per selezionare i migliori cloni e poi in vigneto con vendemmie differenziate.
Ha profumi esuberanti, muschiati e verdeggianti: dal sambuco alla salvia, dal peperone alla magnolia. Sapido in bocca, ha lunga persistenza aromatica.
È il principe dei bianchi per i crostacei in genere ed in particolare sugli scampi crudi o alla busara (preparati con pomodoro e peperoncino e saltati con la pasta), rombo al forno, pesci al cartoccio e alla griglia. Ideale sulle frittate e risotti di erbe selvatiche ed aromatiche di primavera.
SAUVIGNON
TRAMINER AROMATICO
Grappolo piccolo, di forma tronco-piramidale o talvolta cilindrica, con una o due ali. Acino sub-rotondo, con buccia resistente e molto pruinosa. Vinaccioli in numero di due o tre globulosi.
Vitigno di origine incerta, alcuni lo vogliono originario dell’Alsazia, del Palatinato, del Württemberg, altri da Tramin in Alto Adige, che si è adattato straordinariamente in Friuli Venezia Giulia.
Colore giallo paglierino più o meno carico, presenta un profumo fragrante che richiama la vaniglia e il fiore del tiglio. Il gusto è fine, aromatico, con un fondo di mandorla amara.
Vino da antipasti caldi e freddi della grande cucina, piatti di pesce salsati, formaggi saporiti.
Va servito a 8-10° C.
TRAMINER AROMATICO
VERDUZZO FRIULANO
Grappolo piccolo, con peduncolo corto e robustissimo, con due ali ben evidenti. Acino piccolo, sferico. Vinaccioli in numero di tre, piriformi, grossi.
È un vitigno indigeno che si presenta in due versioni: una secca e una dolce. Il vino secco ha un colore giallo scarico, robusto, citrino. Il vino dolce si presenta color giallo intenso, alcolico, con profumo fruttato, leggermente tannico, di corpo robusto.
Il Verduzzo secco è un vino da pasto, adatto a pesce lesso, frittate a base di uova, antipasti magri e risotti a base di erbe.
Il Verduzzo dolce è un vino da dessert o da meditazione.
Va servito a 10-12° C.
VERDUZZO FRIULANO
CABERNET FRANC
Grappolo spargolo, acinellato, con acini di grandezza diversa gli uni dagli altri. Alato, con una o due ali ben evidenti. L’acino ha forma quasi sferica, di colore blu-nero, buccia pruinosa. Due vinaccioli grossi.
In regione arriva verso il 1870, direttamente dalla zona di Bordeaux, ed il suo sviluppo sarà molto superiore di quello del Cabernet sauvignon.
Di colore intenso e profondo è riconoscibile per il suo profumo dai toni velatamente erbacei, con sottofondo di frutti rossi intensi.
Se vinificato a leggero contatto con le bucce si ottiene un vino dal caratteristico sapore erbaceo, intenso e penetrante. Se vinificato con una lunga macerazione il vino che si ottiene è pieno, robusto, tannico, con una notevole ricchezza e intensità di profumi.
Da giovane è vino da carni fredde della grande cucina. Se invecchiato è da annoverare fra i migliori vini d’arrosto, indicato in particolare con selvaggina e la cacciagione, con piatti di carne robusti, con formaggi a pasta dura e invecchiati.
Molto adatto anche alle carni di maiale e ai funghi alla griglia.
Servire a 16-18° C.
CABERNET FRANC
CABERNET SAUVIGNON
Grappolo di grandezza media, oblungo, piramidale o talvolta cilindrico. Spesso porta un’ala molto evidente con acini di dimensioni medie, sferici. I vinaccioli variano da due a tre, di media grandezza, piriformi.
Anche questo vitigno proviene dalla regione di Bordeaux. È il rosso più sontuoso del mondo e anche in Friuli Venezia Giulia raggiunge ottimi risultati. Toni rubino intensi e profondi, tendente al violaceo se invecchiato. Presenta nuances dolci, di piccoli frutti rossi e spezie assieme.
Profumo leggermente erbaceo con sfumature di lampone e mirtillo da giovane. Ricco e carnoso in bocca, ha tannini potenti, vino di razza con una grande propensione all’invecchiamento. Corpo robusto, pieno, sapido, è un vino da lungo invecchiamento.
È un vino da piatti di carne della grande cucina, dalla cacciagione da pelo al cosciotto d’agnello al forno, da arrosti, da carni rosse alla griglio o in intingolo, ottimo con pollame e formaggi a pasta dura. Sublime sul brasato.
Servire a 16-18° C.
CABERNET SAUVIGNON
MERLOT
Grappolo a forma piramidale, alato, con due ali ben evidenti, mediamente compatto. Acini sferici, buccia molto resistente, di colore blu-nero. Presenta due o tre vinaccioli.
È un vitigno francese importato in Friuli alla fine dell’800 dove ha trovato al sua seconda terra di elezione, tanto che si può considerare uno dei cardini della viticoltura friulana. La sua diffusione fu repentina in quanto trovò un ambiente per lui ideale che consentì di raggiungere da subito qualità molto elevate.
È il rosso più prodotto in Friuli Venezia Giulia. Colore rosso rubino più o meno intenso, virante al granata dopo breve invecchiamento, presenta un bouquet pieno e fragrante con delicato profumo di lampone, mora, mirtillo. Ha gusto gradevole, secco, di corpo, armonico, sapido, con leggero sapore erbaceo. Invecchiato si affina in etereo bouquet e sapore amarognolo.
Vino da tutto pasto, si abbina bene anche al pesce azzurro e ai brodetti di pesce al pomodoro. Ottimo con orzo e pasta e fagioli, jota, bollito. Se affinato in legno pretende piatti nobili: faraona, pernice tartufata, beccaccia, stinchetti di maiale al forno, carni allo spiedo e arrosto, formaggi semi stagionati.
Servire a 15-16° C se giovane, a 16-18° C se invecchiato.
MERLOT
PINOT NERO
Grappolo piccolo, molto compatto, cilindrico o piramidale, con un’ala talvolta molto evidente. Acini piccoli, di forma sferica od ovoidale. Maturazione piuttosto irregolare. Vinaccioli piccoli in numero di due.
È il capostipite della famiglia dei Pinot dal quale, per variazione di colore, derivano il Pinot bianco e il Pinot grigio. Originario della Borgogna, è certamente il vino di maggior nobiltà al mondo. La sua grandezza sta anche nella versatilità: si ottengono, infatti, sia grandissimi spumanti metodo classico sia straordinari vini rossi che sanno fondere l’eleganza con l’invecchiamento.
Di colore rosso rubino brillante, delicatissimo, con profumi e sapori tenui in una gamma infinita di sensazioni. Inconfondibile per i sentori di sottobosco e di lampone. Il Pinot nero vinificato in bianco è base per la spumantizzazione di classe. È un vino che si fa ricordare.
Poligamo anche a tavola: perfetto sul boreto di canoce (le cicale di mare), sulla zuppa alla dalmata, sulle seppie in umido con la polenta, sull’anatra selvatica, il risotto di verze e foie gras, il tartufo bianco e il cappone ripieno al forno.
Servire a 15-16° C.
PINOT NERO
REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO
Grappolo molto alato e molto spargolo, a forma piramidale. Ali evidenti, acini medi tendenti all’ellittico. Vinaccioli in numero di due o tre, allungati, molto grossi.
È un antico vitigno friulano a caratteri ben definiti, famoso già nel 1700. Vino schietto, ricco di colore, ha toni olfattivi vinosi e invitanti. Buona la sua struttura che gioca su piacevoli dissonanze. Di colore rosso granato tendente al violaceo, ha profumo intenso e gradevole con sentore di mora selvatica e sottobosco. Sapido, leggermente tannico, di corpo amarognolo, con persistente e piacevole retrogusto. Da giovane è vinoso, fragrante, scarsamente erbaceo.
È il vino ideale per i piatti di carne di maiale: brovada e musetto, salame cotto con l’aceto, due classici piatti friulani, costicine di maiale alla griglia o al forno, i lessi.
Se affinato in legno sta molto bene anche sulla selvaggina. Provarlo sul boreto di Grado, tradizionale piatto dei pescatori fatto con diversi tipi di pesce, cotti in umido e con molto pepe.
Servire a 16-18° C.
REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO